Bogotà

Bogotà al tramonto

Bogotà è la capitale della Colombia e del dipartimento di Cundinamarca. Conta circa 7,8 milioni di abitanti. È il maggiore centro culturale ed economico del paese. Divisa in 20 quartieri, è sede dei principali edifici governativi. Il sindaco della città (Alcalde Mayor) è eletto ogni 4 anni insieme al Consiglio distrettuale.

Il nome Bogotà deriva dalla parola indigena Bacatá, che indica un tipo di agricoltura praticata dagli indigeni Muisca.

È situata al centro della Colombia, nella regione nota come Savana di Bogotà, parte dell’Altopiano Cundiboyacense, nella Cordigliera Orientale delle Ande. Con 2640 metri sul livello del mare, è la terza capitale sudamericana per altitudine dopo La Paz e Quito. È delimitata da un sistema montuoso dal quale si staccano i massicci di Monserrate e del Cerro de Guadalupe ad est della città. Il suo fiume più importante è il Rio Bogotà, altri fiumi importanti sono il Fucha e il Salitre i quali sono affluenti del Rio Bogotà. Nelle vicinanze della città, c’è la grande riserva naturale della regione del Sumapaz, che è più estesa della città stessa.

La fondazione di fatto della città di Bogotà fu celebrata il 6 agosto 1538 dallo spagnolo Gonzalo Jiménez de Quesada. Durante la maggior parte del periodo coloniale fu la sede del governo del Vicereame della Nuova Granada. Insieme a Cartagena de Indias, fu la città più importante nel territorio che oggi costituisce la Colombia.

Nel XX secolo iniziò un periodo molto florido per l’urbanistica della città: furono intrapresi molti progetti come la costruzione della città universitaria degli anni trenta. Il forte progresso di questi anni fu interrotto con la morte di Jorge Eliécer Gaitán (conosciuto come “el Caudillo Liberal”, era un giurista, scrittore e politico colombiano), giacché in seguito a questo avvenimento, la città fu saccheggiata e distrutta.

Le cose da non perdere…

Trafficata, inquinata, caotica, e poco sicura; quando si pensa a Bogotà queste sono le prime parole che vengono associate a questa città, considerata anche come una delle capitali più pericolose del mondo, anche da chi magari non ha mai visitato questa metropoli.

Come tutte le capitali dell’America Latina, anche qui non mancano episodi spiacevoli ed esistono zone poco raccomandabili per turisti e viaggiatori, ad esempio il quartiere de La Candelaria, il centro storico della città, da visitare durante il giorno ma altamente sconsigliato nelle ore notturne.Conoscere le aree off limits è fondamentale per evitare di finire in qualche situazione spiacevole e affrontare un viaggio in tutta sicurezza in Colombia, ma nonostante questo a Bogotà ci sono tante altre alternative per chi ama la vita notturna, la gastronomia di questo paese e la cultura, e basterà evitare i quartieri meno sicuri per innamorarsi di questa città e della sua gente sorridente e sempre pronta ad aiutarti.

La Candelaria e Monserrate

Considerato il vero centro della città di Bogotà, La Candelaria è un quartiere molto caratteristico dove puoi visitare Plaza Bolívar, la piazza principale, e la Cattedrale. Al centro della piazza si trova una statua di Simón Bolívar, scolpita dall’italiano Pietro Tenerani.

Dalla piazza, sulle montagne circostanti, puoi scorgere una chiesa sulla montagna più alta chiamata Monserrate, che domina Bogotà dai suoi 3150 metri di altezza; con una funicolare puoi salire sulla cime e godere di una vista mozzafiato per capire meglio l’enormità di questa metropoli da circa 8 milioni di abitanti.

Un altro punto panoramico della città è il grattacielo da 50 piani, chiamato Torre Colpatria, che si trova a circa 15 minuti a piedi dalla Plaza Bolívar; qui puoi salire a pagamento (500o pesos colombiani, circa 1,5€ -aperto da venerdì a sabato) sulla terrazza panoramica e osservare più da vicino i palazzi circostanti e la Plaza de Toros.

Zona G e Zona T per la vita notturna

La Colombia è famosa in tutto il mondo per la rumba, la voglia di far festa dei colombiani, e le due zone per assaporare il clima che si respira in questo paese sono due aree chiamate rispettivamente zona G e zona T. Puoi iniziare la serata nella zona G (G è l’abbreviazione della parola Gourmet), dove troverai tantissimi ristoranti nazionali e internazionali, e poi spostati nella zona T tra bar e pub.

Tieni presente che in Colombia si comincia presto a far festa per cui dalle 7 della sera in poi ogni scusa è buona per mischiarsi alla gente del posto e ballare o semplicemente bere una cerveza in uno dei bar di questo quartiere!

I due locali senza dubbio più caratteristici sono la birreria chiamata Bogotà Beer company e Andrés Carne de Res, dove puoi mangiare, ballare e divertirti in un locale tipico colombiano.

Oltre a bar e ristoranti nella zona T puoi trovare diversi centri commerciali e negozi per fare shopping, e poco distante nel Parque de la 93 un bel parco circondato anche in questo caso da altri bei locali. Queste zone sono tra le più sicure della città vista la presenza di polizia per le strade e personale all’ingresso di ogni locale.

Mercato di Usaquen

Usaquen è un quartiere coloniale a nord di Bogotà. Questa zona della città è perfetta per camminare, fare shopping, mangiare in uno dei ristoranti o semplicemente visitare il mercado de las pulgas (il mercato delle pulci) con centinaia di bancarelle e persone che affollano le strade di Usaquen ogni domenica. La zona di Usaquen è molto caratteristica ed è l’ideale per allontanarsi dal caos e dal traffico della capitale; durante i fine settimana e specialmente la domenica, questo quartiere viene letteralmente preso d’assalto da turisti, viaggiatori e persone del posto in cerca di relax e shopping tra il centro commerciale Hacienda Santa Barbara e i numerosi bar e ristoranti presenti.

Per raggiungere Usaquen puoi percorrere la carrera septima in bus o in taxi, fino al centro commerciale Hacienda Santa Barbara, da qui puoi proseguire a piedi e semplicemente seguire la folla di persone diretta verso il parco e la piazza centrale, dove puoi visitare la Iglesia Santa Bárbara e assistere alle performance degli artisti di strada. Puoi arrivare ad Usaquen anche con il treno turistico che parte dalla stazione La Sabana nel centro di Bogotà.

Tra gli oggetti che puoi trovare e acquistare tra le bancarelle del mercato di Usaquen ci sono souvenir di tutti i tipi: borse molto caratteristiche e colorate, portafogli in pelle, scarpe, vestiti, orologi, cappelli e accessori di vario genere. Ovviamente non mancano anche le bancarelle dove viene venduto street food come empanadas, arepas, obleas (un dolce tipico colombiano) e ancora tranci di pizza, crepes, dolci di vario genere, churros, caffè, succhi, etc etc.

Il quartiere sembra essersi fermato nel tempo ed è senza dubbio una delle cose da non perdere se decidi di visitare Bogotà! Ricorda però, che il mercato è aperto solo la domenica ma puoi fare un giro per la zona durante tutta la settimana.

Arte e cultura

Non mancano i musei per chi vuole capire meglio la storia di questo paese, e a Bogotà ce ne sono oltre 50, senza contare le 60 gallerie d’arte della capitale. Tra i più famosi da menzionare senza dubbio il Museo dell’oro, situato nel quartiere della Candelaria, dove puoi ammirare la collezione più grande al mondo di reperti precolombiani, tutti ovviamente in oro.

L’altro museo da non perdere è quello dedicato a Fernando Botero, pittore e scultore colombiano con uno stile molto particolare che vi ho già mostrato nell’articolo precedente dedicato alla città di Medellin.

Gastronomia

La gastronomia bogotana e dell’altopiano cundiboyacense deriva dagli indigeni Muisca e dalle tradizioni europee. I Muisca consumavano mazamorras (una specie di porridge) di mais o patate con alimenti tradizionali conditi con guasca per dare il sapore piccante. Con l’arrivo degli europei, vennero aggiunti il pollo e altri alimenti che resero la zuppa più ricca e in seguito vennero inventati altri tipi di piatti e zuppe popolari come l’ajiaco, il sancocho e il mondongo (una specie di trippa). La patata e la guasca sono ingredienti autoctoni della regione andina e specificamente della zona che oggi comprende Cundinamarca, Boyacá e parte di Santander.

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