Sono sicura che tutti voi, miei cari lettori, conosciate gli Aztechi, i Maya e gli Incas. Al contrario pochi conoscono chi furono i Chibcha, gli antichi abitatori della mia terra: la Colombia. Gli studiosi della civiltà precolombiana hanno assicurato che essa non fu assolutamente inferiore alle altre, però ciò non può essere documentato perché tutto è andato distrutto e predato ai tempi della conquista spagnola.
Nonostante il nome di Colombia, questa terra non fu scoperta da Colombo, sebbene così chiamata in suo onore. Il primo europeo che pose piede su questa terra fu Alfonso de Ojeda nel 1499.
Il compito di abbattere il regno dei Chibcha fu affidato a Jimenz de Quesada che, dal 1536 al 1538, condusse una spedizione attraverso il territorio scontrandosi con gli indigeni; egli fu il fondatore di Santa Fé de Bogotà, sorta sulle rovine della capitale indigena. Nel 1536 la Colombia fu eretta a “Presidenza autonoma”, segno che gli era riconosciuta una certa importanza ed infatti si erano subito scoperte redditizie miniere di smeraldi ed i coloni impiantavano ovunque floride fattorie.
Come accadde per le altre colonie dell’America meridionale, anche in Colombia iniziò su vasta scala la colonizzazione da parte degli spagnoli che fondarono città e villaggi. Naturalmente non mancavano difficoltà di ogni tipo a causa di ribellioni che portavano all’insicurezza territoriale e le continue scorrerie costiere che si protrassero fino alla metà del XVII secolo.
Nel 1819 entrò in scena l’uomo che fu chiamato il “Libertador de la Colombia”, Simon Bolivar; egli con le sue vittorie a Vargas occupò la via di Bogotà, sconfisse gli spagnoli sulle rive del fiume Boyacà ed entrò nella capitale il 10 agosto fra le acclamazioni del popolo.
Bellissimo, complimenti! Grazie per averlo condiviso con me. Lo seguirò ❤️
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Grazie mille zia😘
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